2-6 novembre 2016 - Paratissima, Torino Esposizioni
SPACE APPEAL
Il richiamo siderale nell'arte a Paratissima, con i poster della Nasa
su avveniristici viaggi cosmici e le opere, tra gli altri, del visionario
illustratore olandese Karel Thole, dell'artista astronauta Michael
Najjar e dell'uomo delle stelle Gilberto Zorio
Astronavi arenate, eclissi elettriche, alieni fluo, lune ipertrofiche e galassie
effervescenti: Paratissima - nell'edizione numero 12 "To the Stars" - esplora le
molteplici declinazioni del cosmo nella mostra "Space Appeal. Il richiamo
siderale", a cura di Francesca Canfora, direttore artistico di Paratissima, e
Cristina Marinelli.
Il cielo è da sempre la massima ambizione dell'uomo. Da secoli, ammaliati
dall'incommensurabile vastità dell'universo, ci si interroga sulla presenza di
altri pianeti abitabili e sull'esistenza di forme di vita aliene. Cinema,
letteratura, arti visive e ogni forma di creatività è stata messa al servizio del
più grande dei sogni: arrivare alle stelle.
In "Space Appeal" alcuni artisti giocano con le orbite e gli elementi del
cielo, come Mauro Benetti ed Edoardo Romagnoli che hanno eletto la luna
a loro soggetto ricorrente, entrambi ammaliati dal suo fascino alchemico.
L'oscuramento del disco solare, che riunisce in sé la luce e le tenebre, è
interpretato invece dall'eclissi di Giovanni Albanese nella grande
installazione forgiata in ferro e lampadine fiammeggianti. La stella, come
figura cosmica e atavica, è indagata con un'accezione universale e
assoluta in modo costante nel lavoro di Gilberto Zorio, tra i principali
esponenti dell'Arte Povera. I corpi celesti a cui invece volge lo sguardo
Michael Najjar sono di tutt'altra natura: il fotografo tedesco non si vuole
limitare semplicemente a scrutare lo spazio, ma desidera esplorarlo
concretamente. Dal 2012 Najjar svolge un training da astronauta per
diventare infatti il primo artista a lasciare la Terra per compiere un volo
suborbitale. Da chi ambisce ad andare nello spazio si passa a chi è stato
pioniere della conquista del cosmo ed eroe dell'immaginario collettivo: le
"White Icons" di Daniele D'Acquisto ritraggono Jurij Gagarin, primo uomo
nello spazio nel 1961 e Neil Armstrong, primo essere umano a posare piede
sulla Luna nel 1969. Jules Verne, con più di un secolo di anticipo, ha
prefigurato la grande impresa dell'allunaggio con il suo romanzo "Dalla
Terra alla Luna", da cui sembra direttamente tratta la navicella spaziale di
Mario Pandiani, di chiara matrice steampunk, giocata tra anacronismo e
tecnologia.
Così come l'uomo è andato sulla luna, forme di vita aliena sono giunte fin
sulla terra, secondo il concetto di pluralità dei mondi abitati. Da angoli bui
della mostra emergono così luminescenti creature extraterrestri, gli Ibernauti
di Andrea Marini. Testimonianza di un'ipotetica e silente invasione aliena
sono anche i siluri fusiformi e i levigati globi spaziali di Raffaele Fiorella,
precipitati da un ignoto altrove. Ben note sono invece le fattezze della
scultura di Luisa Valentini, che cita l'astronave di Star Trek, pietra miliare del
genere sci-fi.
Fenomeno pop nella diffusione della letteratura fantascientifica è stata la
collana editoriale Urania, le cui copertine sono state realizzate dal visionario
illustratore olandese Karel Thole. Dalle interpretazioni più o meno
immaginifiche degli artisti si passa alla mappatura dello spazio di Leonardo
Orazi, astrofotografo che restituisce rappresentazioni oggettive dell'universo
con sofisticate apparecchiature e tecnologie. Le geografie siderali sono
anche al centro delle opere di Enrico T. De Paris e Dario Goldaniga, che
disegnano traiettorie complesse in uno spazio impalpabile, metafora della
quotidiana corsa dell'uomo verso l'infinito. Delle grafiche dal gusto retrò
edite dalla Nasa raffigurano invece, tra il serio e il faceto, un'immaginaria
campagna pubblicitaria volta a promuovere ipotetici e avveniristici viaggi
cosmici.
Nell'attesa di un Grand Tour interplanetario rimane aperta la domanda su
come sopravvivere a quelle smisurate distanze astronomiche, per cui non
basterebbe una vita intera. La risposta è forse nell'Ipersonno in cui si trova
l'uomo racchiuso nella capsula iperbarica dai Santissimi, ibernato in modo
tale da sopravvivere immutato ai viaggi spaziali altrimenti intergenerazionali.
Settimo cielo prefigura così per l'umanità un nuovo stadio, in cui la
conquista dello Spazio porta con sé un altro incredibile traguardo, cioè il
dominio sul Tempo.
Grazie alla collaborazione con Club To Club, la mostra è stata sonorizzata
dagli studenti del corso di Sound Design di IED Visual Communication
Milano. La soundtrack è resa fruibile grazie al supporto tecnico di Red Bull.
In mostra anche i contributi documentali de La Stampa e del Mufant,
MuseoLab del Fantastico e della Fantascienza di Torino.
Gli artisti in mostra: Giovanni Albanese, Mauro Benetti, Daniele D'Acquisto,
Enrico T. De Paris, Raffaele Fiorella, Dario Goldaniga, Andrea Marini, Michael
Najjar, Leonardo Orazi, Mario Pandiani, Edoardo Romagnoli, Santissimi, Karel
Thole, Luisa Valentini, Gilberto Zorio.
Torino Esposizioni, corso Massimo D'Azeglio 15
Ingresso: giornaliero, 3 euro - abbonamento 5 giorni, 5 euro - under 18 free
Info
T: 011.2073075 o 345.3183971
W: www.paratissima.it - E: info@paratissima.it
Ufficio stampa
Simona Savoldi - 339 6598721 - press@paratissima.it
Paratissima
2-6 novembre 2016
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